VanniGio/ Settembre 1, 2013/ Storie/ 0 comments

Artù mi sta stupendo nonostante gli sia stata fatta la grazia (vedi post di stamani) continua a rimanere nella sua gabbia aperta tirando avanti la vita esattamente come ha fatto per qualche anno in precedenza. Incuriosito dal suo atteggiamento sono tornato più volte a vedere cosa facesse, e l’ho trovato a pulirsi il becco alle sbarre, a mangiare, a bere, a lisciarsi le penne, comunque sempre ben lontano dalle porte aperte della gabbia. Quasi non volesse neanche essere tentato. Quelli che invece non hanno paura affatto anzi godono della nuova situazione sono i passerotti che entrano ed escono dalla gabbia andando a mangiare nelle mangiatoie ancora ben fornite di Artù.
Volevo capire, mi son seduto accanto alla gabbia, l’ho chiamato e lui si è girato salutandomi un po’ distrattamente.
Gli ho chiesto come andasse, l’abbozzo di un piccolo sorriso e l’oscillazione dell’estremità dell’ala destra valevano un “- Insomma …”.
Ho insistito – I cacciatori erano una scusa?.
Il suo sguardo perso nell’infinito ed il suo silenzio sono stati sufficienti per farmi capire che avevo colto nel segno.
– È per la storia di Onda ? Ho azzardato, fingendo distrazione.
Alla parola Onda ha avuto un sussulto e per mascherare il moto avuto, è saltato all’abbeveratoio ed ha inzuppato il becco nell’acqua. Ho notato però che anche mentre faceva finta di bere mi guardava di lato, come chi pur ostentando disinteresse vuole che la discussione vada avanti. Sono stato al gioco.
– Lo sai come son fatte le femmine. Magari torna. Se ti ha detto che il merlo è solo un amico perchè non dovresti crederci. Ti ha mai raccontato cazzate ?
Artù ha scosso la testa in chiaro segno di negazione.
Mi è sembrato più sollevato ed ho deciso di lasciarlo alle sue meditazioni, tornerò più tardi a vedere cosa fa.

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