VanniGio/ Gennaio 25, 2015/ Pensieri/ 0 comments

È un po’ di tempo che mi ritrovo ad evocare un film per spiegare il mio punto di vista circa il lavoro. Il film in oggetto é “una poltrona per due” dolce, divertente ma anche amara commedia con due grandi interpreti Dan Aykroyd e Eddie Murphy. Uno di quei film che solo imagegli americani sanno fare. Girato nel 1983, lo guardi oggi e ridi come allora. Ma non é del film che voglio parlare. L’argomento che mi interessa é il lavoro. Mi pare di percepire che molti di coloro i quali il lunedì mattina ripartono per una intensa, non proprio per tutti, settimana di lavoro non abbiamo l’esatta percezione del loro stato. Posto che solitamente l’uomo si rende conto delle proprie fortune solo nel momento in cui le perde, e questo è un concetto che ci ripetiamo spesso in occasione dei funerali di amici o parenti, anche sul lavoro mi pare di vedere lo stesso atteggiamento. Parlando con certi lavoratori quello che emerge sono futili lamentele, anacronistiche rivendicazioni, amorali piagnistei, egoistiche difese dei loro privilegi. Parlo di tutti, dipendenti, lavoratori autonomi ed imprenditori. Chiaramente non tutte le categorie hanno esattamente lo stesso approccio, che è determinato spesso dal loro grado di certezze, ma di questo mi riprometto di scrivere un’altra volta. Ora vorrei ritornare al film, esattamente alla scena in cui si vedono Eddie Murphy a cena con i suoi nuovi datori di lavoro e Dan Aykroyd, che invece il proprio lavoro lo ha perso, spalmato sbavante sulla vetrina del ristorante. Dentro caldo, bei vestiti, buon cibo, fuori freddo, fame e stracci. Ecco lavoratori, noi dovremmo sentirci un po’ Eddie Murphy e dar valore a ciò che abbiamo, pensando a tutti gli Aykroyd che ci guardano dalla vetrina e vorrebbero essere al posto nostro. Nella fiction holliwoodiana la certezza del lavoro svaniva per un capriccio, e se nella realtà italiana la certezza svanisse per necessità ? Quando diventi Aykroyd, non puoi più lamentarti per il piano ferie o per il mancato scatto di anzianità .

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