VanniGio/ Febbraio 6, 2015/ Pensieri/ 0 comments

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So già che in questo pezzo qualcuno leggerà cose che non ci sono scritte, che qualcuno mal interpreterà il mio pensiero, che qualcuno si sentirà offeso. Sono conscio del fatto che queste parole si prestano alla critica superficiale ma se anche dovessi pentirmene oggi non potevo non scriverle.

Non é vero che non si sappia distinguere dove sta il bene e dove sta il male, noi uomini siamo in grado di discernere, per questo siamo diversi dagli animali. Il fatto che sappiamo esattamente se una certa azione sia giusta o ingiusta non vuol assolutamente dire che siamo in grado di scegliere le azioni giuste. La storia dell’uomo, da Adamo ed Eva in poi, ci insegna che molte sono le volte in cui il genere umano ha scelto il “male” e non il “bene”.
Da quale parte stava il “bene” e dove il “male” lo sapevano bene i partigiani che avevano esatta contezza di quale fosse la strada giusta, la strada della libertà e dei diritti umani e per questo combatterono la guerra di liberazione.
Spararono, uccisero e fecero attentati ammazzando anche degli innocenti, ma lo fecero per combattere il “male”. Siamo così certi che fosse il “male” che ancora oggi a distanza di 70 anni continuiamo a festeggiare quegli eventi, a ricordarli, ad additarli ad esempio alle nuove generazioni, a premiare e consegnare diplomi ai pochi superstiti ed ai molti nipoti di chi ha scritto quelle pagine di storia.
Ma allora mi chiedo perché ci scandalizziamo tanto (spesso sono proprio coloro i quali discendono per parentela o per cultura in maniera più diretta da quella guerra di liberazione che lo fanno con più veemenza) di fronte a chi ritiene che siamo in guerra con l’Islam dell’IS ?
Dobbiamo, é un imperativo, combattere una guerra contro la barbarie, contro l’arretratezza culturale, contro i crimini verso l’umanità, contro il “male”, così come la combattemmo contro la barbarie del nazismo.
Contro il nazismo non potemmo applicare i principi del pacifismo gandhiano, fummo costretti alle armi, non potemmo discutere, dovemmo combattere,
Non tutti i musulmani stanno dalla parte del “male”, così come non tutti i tedeschi erano nazisti. Quando abbiamo bombardato le città tedesche per distruggere il terzo Reich, nessuno si è chiesto se tutti coloro i quali cadevano sotto le bombe fossero in realtà nazisti convinti perché stavamo combattendo, nostro malgrado, la follia dei tedeschi. Combattevamo per evitare che si propagassero irrimediabilmente i valori della discriminazione e della superiorità di un popolo, di una razza, di una religione nei confronti di altre razze, popoli o … Religioni.
Sparavamo e bombardavamo per la vittoria del “bene” sul “male” ed oggi continuiamo ad inneggiare a quella guerra perché la riteniamo, ancora oggi, giusta. Allora combattemmo i nazisti perché non si ripetesse l’olocausto, perché oggi non dovremmo combattere i musulmani deviati dell’IS affinché la loro barbarie, la Sharia, non si propaghi irrimediabilmente.
È di oggi un rapporto dell’ONU che riporta di bambini, trucidati, torturati, crocifissi, è di qualche giorno fa il filmato del povero pilota giordano bruciato vivo, sono oramai mesi che questi animali sgozzano innocenti davanti alle telecamere, qualcuno può dubitare che tutto questo rappresenti il “male” ? Qualcuno può dubitare del fatto che vadano fermati ? Qualcuno può credere che sia possibile un dialogo ? Non tutte le guerre sono uguali e lo dovrebbe sapere bene chi della guerra partigiana ancora oggi si vanta.

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