Men in black per il fisco italiano.

Men in black per il fisco italiano.

Roma ore 11,30 di lunedi 16 giugno 2014, Will Smith e Tommy Lee Jones  salgono le scale del Ministero delle Finanze, si fanno largo fra uscieri ed inservienti, immobilizzano con un raggio paralizzante un paio di guardie e per pietrificare la segretaria fuori della porta della sala delle riunioni dove è rinunito il vertice del Ministero basta Will con un ammmiccante sorriso. Ci sono tutti Ministro, viceministro, sottosegretari, direttore generale e tutti i dirigenti, in tutto una trentina di persone. I due non is fermano, hanno una missione da compiere, devono scovare e rendere inoffensivi gli alieni. Camminano affiancati nei loro abiti neri con passo deciso e sincronizzato, aprono con un calcio la porta della grande sala delle riunioni entrano nella stanza e mentre tutti si girano verso di loro calzando gli occhiali scuri, tirano fuori i loro neuralizzatori e Tommy Lee con voce squillante … “Signori, prego guardate tutti da questa parte  …. “ ZAAAKKKKK, un gran flash ed il gioco è fatto. La memoria fiscale del nostro paese è stata azzerata in un lampo e l’ITALIA può ripartire da zero riscrivendo  tutta la normativa fiscale, in modo semplice, efficace ed equo. Gli “alieni” sono stati scovati e non era difficile capire che quelle erano creature malvagie di altri mondi. Gli alieni sono stati resi inoffensivi perchè il raggio deneuralizzatore ha cancellato dalle loro pervese menti decenni di normative, incomprensibili, inutili, inique. Ora si potranno scrivere norme senza tripli o quadrupli salti mortali all’indietro, dove i richiami ad altre norme non ci allontaneranno dalla razio della norma principale facendone perdere il senso e distorcendola nelle interpretazioni e lasciando immense praterie dove

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Ma chi me lo fa fare ?

Ma chi me lo fa fare ?

Molti mi hanno chiesto “ma chi te lo fa fare ?”. Provo a rispondere a questa domanda perché credo che li stia il senso del mio impegno e della mia richiesta di voto. Parto da lontano. Ognuno di noi ha una scala dei valori, le prime cinque posizioni sono assegnate dalla natura considerando la sopravvivenza il punto irrinunciabile per tutto il resto. Per questo motivo, a parte chi sia in odore di santità, all’unanimità la prima posizione é riservata alla salute. Capite bene che l’individuo che avesse la salute garantita agirebbe, penserebbe e si relazionerebbe con il mondo circostante in modo diverso dagli altri. Probabilmente nel suo inconscio si creerebbe una certezza che lo porterebbe a prendere decisioni per se è per gli altri influenzate dal fatto che la sua salute é garantita, anche se non quella degli altri non lo é. Non é egoismo é natura. Per esempio questo soggetto sarebbe probabilmente più portato a percepire come problema comune il traffico cittadino piuttosto che una via preferenziale per le ambulanze, dato che il suo subconscio ha elaborato l’informazione che lui non avrà mai bisogno di correre in ospedale. Ripeto per non essere frainteso, non é egoismo é natura. Il lavoro se non é al secondo sarà forse al terzo posto nella scala dei valori umani ma é sicuramente un bisogno primario, irrinunciabile per la sopravvivenza. Un uomo (o una donna) che abbiano il lavoro garantito hanno già risolto uno dei problemi principali legati alla sopravvivenza ma anche alla dignità ed alla felicità dell’uomo. Chiaramente parlo di sicurezza di uno stipendio e non di quantità dello stipendio. Io ho sempre fatto parte di

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Chavez e la FIAT.

Chavez e la FIAT.

Ieri si è tenuta l’ultima assemblea della FIAT in Italia, si potrebbe anche dire e chi se ne frega se non fosse per il fatto che lo storico marchio italiano sarà di proprietà di una società olandese con sede ad Amsterdam e pagherà le tasse in Inghilterra. Vedendola così rimane più difficile disinteressarsi della cosa. Già, la nostra amata FIAT che abbiamo sostenuto, noi italiani, fin dal 1899 acquistando le sue auto, solitamente inferiori per qualità alla concorrenza, sopportando, ad ogni minimo accenno di crisi centinaia di miliardi di cassa integrazione e di agevolazioni fiscali ad personam, tutto regolarmente pagato con le nostre tasse. E loro? Loro se ne vanno, diventano globali, vanno a pagare le tasse agli inglesi (che non comprano una FIAT neanche se gliela regali) e non salutano neanche, se ne vanno senza rimpianti tranquilli e sereni. In questo caso io farei alla Chavez … FIAT nazionalizzata da domani. La FIAT è italiana perchè l’abbiamo pagata noi italiani, secondo me anche più di una volta, pertanto se fossi Renzi (ma non lo sono) domani passerei a prendere le chiavi da Marchionne e John Elkann (che oltretutto è anche juventino) pregandoli di liberare entro la fine della settimana i loro uffici.

Il fine giustifica i mezzi

Il fine giustifica i mezzi

Sarebbe sicuramente più un’operazione d’immagine che di reale beneficio per i conti pubblici, ma ridurre per 500 milioni gli stipendi dei dirigenti della Pubblica Amministrazione farebbe bene all’Italia e soprattutto agli italiani. Sarebbe un’iniezione di fiducia verso il Matteo nazionale che, se non soffre proprio di incredulità, soffre quantomeno di difidenza e scetticismo. Questa mossa, insieme alla riduzione dei compensi dei consiglieri regionali a quello dei sindaci del loro capoluogo di regione, e dei manager statali al tetto dello stipendio del Presidente della Repoubblica, intevernti al limite del populismo, potrebbe rappresentare il cavallo di troia per arrivare a poter poi parlare dell’inefficenza della PA e del taglio di 85.000 dipendenti pubblici. Se Renzi portasse a compimento queste “missions impossible” potremmo perdonargli anche la pugnalata del suo “#enricostasereno”, perchè, come diceva un ben più illustre fiorentino, il fine giustifica i mezzi .

Il buco di Roma

Il buco di Roma

Roma ha accumulato 14 miliardi di debiti, e chiaramente non ha i soldi per soddisfarli. Chi sono i responsabili di questo buco? un po’ tutti quelli che hanno amministrato la città se si pensa che fra i debiti ci sono ancora i soldi da pagare per gli espropi dei terreni fatti per le olipiadi del 1960. Trovare un responsabile nella melassa della politica diventa impossibile, lo scarica barile è per l’appunto sport nazionale. Oggi si dice che Roma non può fallire, forse no, ma sicuramente non può continuare a dilapidare i soldi di tutti i contribuenti italiani. Cosa fare ? Mettere nero su bianco qual’è lo stato debitorio ad oggi e quello che deve essere a fine anno, se l’obiettivo è raggiunto la giunta va avanti altrimenti decade e poteri straordinari ad un commissario. Ed i politici responsabili … interdetti dai pubblici uffici per qualche anno, così avranno tempo per studiare e riproporsi in futuro più competenti di prima.

Renzi non comincia proprio come Kennedy

Renzi non comincia proprio come Kennedy

Stefano Folli Il sole24ore ” … Ciò che più ci ha colpito è una sensazione di sottofondo: ci è sembrato di ascoltare il discorso “irrituale” di un presidente del Consiglio chiamato a guidare l’esecutivo di uno Stato che non sa dove mettere i soldi, mentre lo Stato della Repubblica italiana sa bene di quanto ha bisogno ogni mese per pagare i suoi debiti. Anche Renzi non potrà non tenerne conto.” Lucia Annunziata Huffington ” Ci aspettavamo insomma qualcosa magari non di storico, ma di sicuro pensato. Su una cosa fino a oggi dubbi non ci sono mai stati: che il nuovo Premier sia maestro di comunicazione. Ma anche questa certezza oggi traballa.” Massimo Franco Il corriere della Sera ” I suoi progetti, tuttavia, si sono rivelati così indeterminati da lasciare uno sconcerto diffuso. Più che un programma è stata illustrata una lista di titoli, elencati con una miscela di passione, confusione e propensione all’azzardo.”

Renzi e il terzo settore

Renzi e il terzo settore

  L’affermazione che la nomina di Giuliano Poletti al ministero del lavoro sarebbe di attenzione al terzo settore mi pare un po’ forte. Poletti viene dalla Legacoop che non raggruppa propriamente quelle che nell’accezione comune sono le piccole associazioni locali. La Legacoop riunisce cooperative che fatturano miliardi di euro, che si comprano banche, assicurazioni e quotidiani. Che perdono 400 milioni di euro guadagnati sulle liste della spesa della povera gente investendoli nel MPS. Che specialmente in Emilia ed in Toscana gestiscono il potere ed il lavoro. Per questi motivi non sarei così sicuro che questa nomina sia di attenzione al terzo settore. Però continuo ad essere positivo, ci voglio credere.

Rispettoso o no ?

Rispettoso o no ?

Riprendo dal Corriere della sera “Il pm di Milano Adriano Scudieri ha chiuso le indagini su Renato Mannheimer, presidente dell’Ispo, l’istituto di sondaggi, indagato per un’evasione da 10 milioni di euro insieme al consulente Francesco Merlo ed altre persone. L’evasione, contestata a conclusione di indagini della Guardia di Finanza, si riferisce agli anni dal 2005 al 2010, e sarebbe stata realizzata con fatture false per 30 milioni di euro. Mannheimer, dopo essere stato interrogato due mesi fa dal pm, aveva detto di voler restituire al fisco tutto il dovuto” Il noto sodaggista ospite fisso di Porta a Porta, ” si era detto «intenzionato a fare in modo che sia restituito al fisco tutto quanto dovuto». Mannheimer aveva sottolineato anche «come, già da alcuni anni», sia lui personalmente che le sue società «siano totalmente rispettose della normativa fiscale» ” Probabilmente saranno state rispettosi dal 2010 in poi, perchè dal 2005 al 2010 ci hanno fatto un c… così !

Cambio di marcia?

Cambio di marcia?

Per ora niente di nuovo. Tutto sembra funzionare secondo le regole di sempre. Speriamo che il cambio di passo sia nei ministri nominati e se non lo fosse neanche li, allora speriamo che sia nel programma di governo, ma se anche il programma non fosse nuovo allora speriamo che lo siano i provvedimenti che saranno presi. Ma se poi anche i provvedimenti non fossero nuovi allora … allora Grillo !

Il mio babbo.

Il mio babbo.

Oggi sono quattro anni che il mio babbo è morto. Lo dicono tutti del proprio ed è vero, i babbi quando li hai persi continuano a mancare anche se hai passato i cinquanta. Ho avuto la fortuna di aver avuto un grande babbo, molto severo e poco incline all’esternazione dei sentimenti; non ricordo mi abbia mai detto “ti voglio bene”, ma non ce n’era bisogno, era il mio babbo e di bene me ne voleva parecchio. Fino ad una certa età per me era meglio di Superman, era il mio babbo: il migliore, il più forte, il più intelligente di tutti. Negli anni della maturità ho iniziato a riconoscere i suoi difetti, le sue lacune, le sue debolezze, ma gli ho perdonato sempre tutto perchè era il mio babbo. Ne ho ammirato l’intelligenza sopraffina, la cultura, la passione per la storia e per la politica, facile era il mio babbo. Gli ho invidiato l’incrollabile forza di volontà e la sua laurea in sociologia con 110 e lode presa a quarant’anni con quattro figli piccoli, per lui mi si è gonfiato il petto d’orgoglio, era il mio babbo. Mi ha lasciato cose importanti, tre fratelli ed una mamma eccezionali. Mi ha lasciato parole che mi sono utili ogni giorno, “prima di usare le mani usa il cervello” e altre sulle quali meditare ogni giorno “la religione è un elastico, ognuno la tira come vuole”, era il mio babbo. Il mio … babbo.