Men in black per il fisco italiano.

Men in black per il fisco italiano.

Roma ore 11,30 di lunedi 16 giugno 2014, Will Smith e Tommy Lee Jones  salgono le scale del Ministero delle Finanze, si fanno largo fra uscieri ed inservienti, immobilizzano con un raggio paralizzante un paio di guardie e per pietrificare la segretaria fuori della porta della sala delle riunioni dove è rinunito il vertice del Ministero basta Will con un ammmiccante sorriso. Ci sono tutti Ministro, viceministro, sottosegretari, direttore generale e tutti i dirigenti, in tutto una trentina di persone. I due non is fermano, hanno una missione da compiere, devono scovare e rendere inoffensivi gli alieni. Camminano affiancati nei loro abiti neri con passo deciso e sincronizzato, aprono con un calcio la porta della grande sala delle riunioni entrano nella stanza e mentre tutti si girano verso di loro calzando gli occhiali scuri, tirano fuori i loro neuralizzatori e Tommy Lee con voce squillante … “Signori, prego guardate tutti da questa parte  …. “ ZAAAKKKKK, un gran flash ed il gioco è fatto. La memoria fiscale del nostro paese è stata azzerata in un lampo e l’ITALIA può ripartire da zero riscrivendo  tutta la normativa fiscale, in modo semplice, efficace ed equo. Gli “alieni” sono stati scovati e non era difficile capire che quelle erano creature malvagie di altri mondi. Gli alieni sono stati resi inoffensivi perchè il raggio deneuralizzatore ha cancellato dalle loro pervese menti decenni di normative, incomprensibili, inutili, inique. Ora si potranno scrivere norme senza tripli o quadrupli salti mortali all’indietro, dove i richiami ad altre norme non ci allontaneranno dalla razio della norma principale facendone perdere il senso e distorcendola nelle interpretazioni e lasciando immense praterie dove

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Vorrei conoscerlo …

Vorrei conoscerlo …

In un momento di caccia alle streghe quale quello che stiamo vivendo nel quale sembra che l’unico male dell’Italia sia l’evasione fiscale ho voglia di raccontare questa storia vera. Un’azienda mugellana versò il 28/11/1991 1.373.000 lire (vecchio conio italiano sostituito nel 2002 con l’euro) di acconto ILOR (vecchia Imposta Locale sui Redditi abrogata fin dal gennaio 1998) attraverso la banca anziché l’esattoria come invece avrebbe dovuto. Errore imperdonabile! L’onesto contribuente, accortosi del misfatto, versò nuovamente l’importo di 1.373.000 lire stavolta attraverso l’esattoria. Immediatamente dopo aver fatto il secondo versamento ed il proprio dovere di contribuente distratto ma onesto richiese al Fisco presunto galantuomo il rimborso della somma versata erroneamente. Nella migliore tradizione omertosa il presunto galantuomo alla richiesta dell’onesto contribuente non fece seguire risposta. Il nostro eroe allora inoltrò ricorso alla Commissione Tributaria per vedersi restituiti i soldi erroneamente versati due volte. La Commissione Tributaria in primo grado visti i fatti ed il doppio pagamento non poté che dare ragione all’onesto contribuente ed intimare al Fisco la restituzione del maltolto. Il Fisco presunto galantuomo decise, a quel punto, di impegnare mezzi ed energie per ricorrere sulla decisione di primo grado convinto di essere nel giusto nell’appropriarsi del doppio pagamento del distratto ma onesto contribuente. Ma questa non fu la cosa più strana. La cosa ancora più strana fu che la Commissione Tributaria di secondo grado nel luglio del 1995 ritenne suo preciso dovere accogliere il ricorso del Fisco presunto galantuomo condannando l’onesto contribuente a non riavere i suoi soldi. Incredulo l’onesto e distratto contribuente non si dette per vinto e inoltrò ricorso contro la decisione di secondo grado, correva l’anno 1995. Nel

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