Carità elettronica

Carità elettronica

Stamani ho letto su Repubblica una storia che poi ho approfondito e come sempre dietro a questa ho scoperto altre storie forse anche più importanti della prima. La prima parte  sembra di capire si svolga a Kansas City. Una signora intende fare l’elemosina ad un clochard ma mentre lascia i suoi spiccioli nella tazza anche l’anello che le aveva regalato il marito le scivola dentro inavvertitamente. Quando si accorge di aver perso l’anello rifacendo, come faremmo tutti, la strada a ritroso passa di nuovo dal clochard. Immagino con poca fiducia gli chiede se avesse per caso visto il suo anello. Billy Ray Harris, questo è il nome dell’uomo, inaspettatamente restituisce l’anello alla signora raccontandole di averlo trovato dentro la sua tazza delle elemosine. Fino a qui la prima bella storia di integrità e rettitudine morale, valorizzata dal fatto  che è resa in condizioni di necessità. Chiaramente se il gesto l’avesse fatto Lapo Elkan non avrebbe avuto la stessa intensità. Ma fin qui al limite non dovremmo neanche stupirci rientra fra le belle storie che fortunatamente il mondo ancora ci racconta. La seconda parte, a mio modo di veder più interessante ed importante, è costituita dal fatto che il marito della signora, colpito dal gesto del barbone, decide di essergli riconoscente a modo suo ma soprattutto da uomo moderno ed integrato con la tecnologia. Istituisce un “fundraiser” su GiveForward, detto in italiano: una raccolta di fondi pro Billy su un sito internet specializzato nel fare questo. GiveForward permette di creare una raccolta di fondi per aiutare qualcuno che si trova nel bisogno. Il metodo è semplice, crei una pagina che catturi l’attenzione degli

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