Quando l’Italia aveva le palle.

Quando l’Italia aveva le palle.

  Nei primi giorni dell’ottobre del 1985 un commando terrorista filo palestinese prese il comando della nave da crociera italiana “Achille Lauro”, mentre stava navigando nel Mediterraneo. Purtroppo durante le fasi del sequestro i terroristi uccisero un turista statunitense che aveva violentemente criticato, nonostante fosse su una sedia a rotelle, l’operato dei terroristi. Il suo corpo fu gettato in mare. All’epoca dei fatti il governo italiano era presieduto da Bettino Craxi, aveva come ministro degli esteri Giulio Andreotti e ministro della Difesa Giovanni Spadolini, ed era presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan. Attraverso una mediazione italiana con l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina e il governo egiziano, i terroristi si arresero in Egitto, a Port Said. Il Governo italiano, ancora all’oscuro dell’uccisione dell’ostaggio, dette precise rassicurazioni sull’immunità riservata ai terroristi valida nel caso in cui sulla nave non fossero stati commessi gravi crimini. I terroristi insieme ad alcuni uomini dei servizi egiziani ed ad un mediatore palestinese noto con il nome di Abu Abbas partirono con un aereo di linea egiziano alla volta di Tunisi, che all’epoca ospitava la sede dell’OLP e del suo leader carismatico Yasser Arafat. Gli americani, contrari fin dall’inizio alla trattativa, obbligarono, facendolo scortare da alcuni caccia, l’aereo con i terroristi ad atterrare all’aeroporto militare siciliano di Sigonella. Una volta che l’aereo fu atterrato, i militari della Vigilanza Aereonautica Militare e i Carabinieri ricevettero l’ordine dal Presidente Craxi di prendere in custodia l’aereo e non permettere a nessuno di violarne l’extraterritorialità. Pochi minuti dopo, a luci spente e senza autorizzazioni da parte della torre di controllo atterrarono due aerei americani con a bordo militari delle forze speciali. Questi

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