VanniGio/ Marzo 8, 2013/ Pensieri/ 2 comments

8 marzoSo già che mi attirerò poche simpatie con quello che sto scrivendo, ma per assurdo e per esperienza, credo i giudizi peggiori verranno dagli uomini e magari quelli impegnati in politica sempre a caccia di fans.

L’8 MARZO è  la festa della donna o meglio è la giornata internazionale della donna. Ho sempre saputo che la scelta della data per il festeggiamento dovesse farsi risalire ad un incendio, in una fabbrica americana, nel quale persero la vita 129 operaie donne. Oggi scopro su Wikipedia, che in realtà quell’incendio è avvenuto tre anni dopo l’istituzione della celebrazione e non l’8 ma il 25 marzo . Non si finisce mai d’imparare.

Ma  a parte i cenni storici, io credo che in realtà la donna non debba essere festeggiata. Mi spiego meglio. Dal mio punto di vista, e credo dovrebbe essere quello di tutti, la donna è esattamente come me.  Quindi posso prendere l’occasione, ma potrebbe essere qualsiasi altra, per avere il piacere di far festa a qualcuno, ma ritengo  che personalmente non debba riconoscere alle donne niente di più di quello che  riconosco loro ogni giorno.

Vivo questo festeggiare come una reale disuguaglianza, come un reale voler rimarcare le diversità. E’ come se il 9 marzo dovessimo festeggiare le persone di colore, o il 7 ottobre tutti quelli con i capelli rossi, non ho bisongno di rimarcare qualcosa che già provo profondamente, cioè che SIAMO TUTTI UGUALI.

Non ho mai pensato che le persone di colore o quelle con una bella capigliatura rossa fossero diverse da me e per questo non mi è mai venuto in mente di festeggiarle. Provo lo stesso sentimento nei confronti di tutte le donne che proprio come le persone di colore e quelle con i capelli rossi hanno le loro peculiarità ma devono avere pari opportunità e trattamento sociale. Insomma essere donna, per me, è come essere uomo e siccome non mi alzo un giorno all’anno e mi batto le mani per il mio genere, altrettanto non faccio per le donne.

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2 Comments

  1. Io non ho mai festeggiato l’8 marzo… non per grandi questioni di principio…solo non mi ha mai coinvolto la cosa….
    Al di là del condividere o meno il senso di uguaglianza… potrei accettare però questa festa vedendola come un giorno “della memoria”.. per tutto quello che in passato le donne hanno dovuto sopportare in occidente (anche solo psicologicamente) e per tutto quello che invece ancora oggi devono sopportare in oriente (Cina, Thailandia,ecc), o nella cultura mussulmana.
    Certo questo aprirebbe la porta a centinaia di giornate della memoria… anche per i neri, ovviamente, con tutto quello che hanno dovuto sopportare…. e, visto che li hai citati, anche se forse i tempi sono troppo lontani, ma anche le persone con i capelli rossi potrebbero avere da che recriminare con tutte le torture inflitte loro nel Medioevo!! 🙂
    A parte tutto ciò, se per ricordare occorre uscire a cena in posti invasi da voci stridule ed esaltate per un goccio di troppo, o spinte dal coinvolgimento del gruppo o dalla vista di un perizoma in mezzo a due chiappe sode e depilate …… passo volentieri..

  2. Dimenticavo…. ho apprezato la scelta del titolo del pensiero “Niente da DOVER festeggiare”…
    c’è molta differenza infatti con un “Niente da festeggiare”..

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