VanniGio/ Maggio 16, 2013/ Pensieri/ 0 comments

amiciE da stamani che ho un pensiero in testa, ma vorrei condividerlo con altri. La questione riguarda il rapporto di amicizia fra due persone, un rapporto lungo una vita che nonostante anche alcune avversità e spunti per  poter essere interrotto non ha mai avuto tentennamenti, neanche temporanei. Il primo dei due amici, Carlo, non ha proprio quel che si dice un bel carattere, non è per niente affabile ne accomodante. Diciamo che Carlo  ha una certa capacità di attirarsi antipatie. Per lamor di Dio niente di drammatico, ma il suo dire sempre e comunque quello che ha in testa, anche quando ha in testa delle castronerie, negli anni gli ha creato più di un’antipatia.

Laltro amico, Michele, è lesatto contrario, lui sorride a tutti e per tutti ha una parola di attenzione, tutti gli riconoscono unaffabilità fuori dal normale. Ad essere  sinceri, certe volte più che di affabilità si tratta di capacità di raccontare ad ognuno quello che vuol sentirsi dire. Ama stare nel mezzo e difficilmente prende una parte. Di fatto gli vogliono tutti bene, e non potrebbe essere diversamente vista la sua innata medianità. Fra Carlo e Michele, i loro caratteri così diversi, non rappresentano un problema, si conoscono da sempre e sanno come interagire ognuno con i pregi ed i difetti dellaltro. Il problema nasce piuttosto  dai rapporti con i terzi. Infatti, Michele, l’affabile, ha rapporti con uno dei nemici di Carlo, il sincero rompiballe. Il rapporto è nato da poco ed è sicuramente poco importante, anzi conoscendo Michele Carlo sa che della nuova conoscenza gli importa poco e nulla, per Michele è un rapporto un po di cortesia ed un po, come usa fare lui, di convenienza.

Carlo, che ha si un pessimo carattere ma vuole bene a Michele, chiaramente non vede di buon occhio questo rapporto in quanto questa terza persona ha usato, ed usa nei suoi riguardi parole dure ed offensive ed è comunque, a torto o a ragione, una persona che lo detesta. Michele, dal pari suo, pur sapendo del fastidio provocato a Carlo, non intende limitare la propria libertà di incontrare chi più gli piace a causa del pessimo carattere dell’amico. Conoscendo la storia non riesco a decidermi su chi abbia ragione, Michele che vorrebbe che il suo amico Carlo, proprio perchè amico vero, non frequentasse persone che sparlano di lui, oppure Michele che non vuol rinunciare alla sua libertà per quello che lui ritiene il pessimo carattere di Carlo ? I nemici dei miei amici sono miei nemici, come sostiene Carlo, oppure è da premiare Michele con “la libertà non ha prezzo” ? Ringrazio coloro che vorranno lasciarmi il loro contributo, io ho la mia idea ma sarà quella giusta?

 

OGNI RIFERIMENTO A FATTI O PERSONE REALI E’ PURAMENTE CASUALE

 

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