VanniGio/ Settembre 3, 2013/ Pensieri, Storie/ 0 comments

Artù

Artù

Anche stamani mi sono avvicinato alla gabbia e Artù era sempre lì. Gli ho rimesso un po’ di miglio nelle mangiatoie e dell’acqua fresca, perchè con la festa di ieri era tutto vuoto. Si, ieri c’è stata gran festa, con miglio a volontà, acqua pulita e polverina bianca (osso di seppia ndr). I primi passeri si erano avventurati nella gabbia con circospezione, quasi chiedendo permesso, poi visto il padrone di casa accondiscendente si erano fatti più intraprendenti ed anzi hanno iniziato ad invitare amici e amici degli amici fino a che la gabbia non è diventata una vera e propria bolgia infernale. Si è assistito da parte delle passere e dei passeri più “di fuori” a spogliarelli improvvisati e risse, non per forza in questo ordine. Hanno strillato, saltato, ballato fino all’imbrunire pinzi di miglio, ubriachi di acqua pura e fatti di osso di seppia. Hanno mangiato e bevuto tutto e sporcando fino all’inverosimile la gabbia di Artù. Lui cercava di divertirsi senza troppa convinzione. L’ho visto rifiutare le avances di più di una passera ubriaca ed improvvisare qualche imbarazzato passo di danza insieme a passeri alterati dall’abbondanza di sostanze. Stamani è di nuovo solo, finito il mangiare ed il bere nemmeno un passero, tantomeno passere. Comunque inutile illudersi quando un amore finisce non sono gli amici e le feste quello che manca. Ho preso in mano lo sportellino della gabbia per richiuderlo, tanto per ora Artù non sembra volersene andare, ma lui mi ha guardato scuotendo in segno di negazione la testa. – Ah allora hai deciso, te ne vai. Gli ho detto convinto. Lui mi ha risposto mesto: – No, ma lascia aperto se lei torna ?

 

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